E' di quattro giorni fa la presentazione del primo concorso "ArcVision Prize – Women and Architecture", il premio internazionale d’architettura voluto da
Italcementi Group e destinato a selezionare le
progettiste che abbiano meglio interpretato il ruolo dell’architetto con opere significative nel campo delle
costruzioni civili,
residenziali,
di servizio, con particolare attenzione a sociale, cultura ed educazione.

L’
architettura contemporanea sta esprimendo ormai da tempo figure femminili di primo piano, autrici di composizioni particolarmente attente ai bisogni dei cittadini, alle relazioni umane, alla creazione di un
ambiente a misura di chi lo vive. Italcementi Group vuole sostenere questa tendenza e farla diventare una realtà essenziale nel mondo della progettazione.
E' un voler azzerare la discriminazione tra sessi, un voler rilanciare le tanto ostacolate quote rosa?
Non sappiamo. Di sicuro è che la componente femminile delle
professioni tecniche è fortemente presente nella capacità creativa e realizzativa.
Nell'occasione,
Martha Thorne, membro della Giuria di ArcVision Prize e direttrice del Pritzker Prize, ha affermato: "Migliorare la qualità delle nostre città, lavorare sul tema della
sostenibilità, contribuire all’educazione o suggerire soluzioni di fronte alle calamità sono solo alcune delle aree di intervento in cui il lavoro degli architetti è utile e prezioso. In questo ambito non può esser trascurato il
ruolo delle donne e il contributo da loro dato nel passato, nel presente, e che certamente daranno in futuro all’architettura. L’arcVision Prize è dunque un progetto di grande interesse proprio perché riconosce e sostiene la capacità, la creatività e i molti talenti delle donne architetto".
Un'accoglienza favorevole, quindi, a Italcementi Group che vuole farsi interprete e promotore attivo del mondo professionale femminile, "con la creazione di iniziative mirate a far risaltare la figura di progettiste che apportano al contesto economico, sociale e culturale dell’
architettura autentiche novità di interpretazione progettuale, teorica e pratica".
E' provocazione? Forse no!
Con le parole di
Carlo Pesenti (di Italcementi) possiamo augurarci che sia una "discriminazione positiva" a favore delle donne nel mondo della professione di architetto.
Arch. Maria Renova