Alla Galleria dell’Accademia di architettura di Mendrisio si svolgerà la mostra dell'eclettico maestro Luigi Moretti (1907-1973), architetto di vasta cultura e profonda sensibilità, che seppe coniugare una solida formazione classica, su cui innestò negli anni Trenta la sua personale declinazione del razionalismo, con la propensione ad esplorare i nuovi campi di indagine dell’arte e dell’architettura, coltivando un interesse fecondo verso le nuove forme sperimentali di conoscenza della realtà che si profilavano negli anni Cinquanta e Sessanta in campo artistico e scientifico.

L’esposizione, a cura di Bruno Reichlin e Annalisa Viati Navone, illustra la complessità dell’opera architettonica di Luigi Moretti attraverso disegni, modelli, fotografie d’epoca, in un percorso teso a restituire la genesi dei progetti e le reciproche interazioni. Le opere figurano raggruppate in sezioni tematiche e rendono testimonianza dei nodi teorici su cui il suo pensiero critico si incentra, dalla percezione cinetica e temporale dell’architettura alla spazialità e alla ricezione del linguaggio barocco, dal confronto tra barocco e arte informale al legame fertile con la storia dell’architettura e dell’arte, fino all’interesse per la scienza.
Ai materiali originali provenienti soprattutto dall’Archivio Centrale dello Stato di Roma e dall’Archivio privato Moretti Magnifico, si affiancano le numerose ricostruzioni tematiche di opere e progetti elaborate dagli studenti dell’Accademia di architettura di Mendrisio.
L’esposizione è promossa dall’Accademia di architettura, Università della Svizzera italiana, e dalla Fondazione Archivio del Moderno di Mendrisio, in collaborazione con il MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo e l’Archivio Centrale dello Stato di Roma. La mostra è frutto di un progetto di ricerca quadriennale promosso dalla Fondazione Archivio del Moderno curato da Bruno Reichlin e Letizia Tedeschi.
Mendrisio, Galleria dell’Accademia di architettura, Palazzo Canavèe
Esposizione 23.02-08.04.2012