E' una idea per il futuro dell'Italia, salvare la riconoscibilità delle tante bellezze italiane.

La
creatività, il
Made in Italy, le
città, i paesaggi, le opere d'arte: è ciò che riconosce il mondo all'Italia, la bellezza. E per Legambiente bisogna proprio scommettere sulla bellezza perché è la chiave per immaginare un futuro oltre la crisi.
La
bellezza è la nostra principale caratteristica, la bellezza deve essere la chiave di ogni politica per la crescita.
E' obbligatorio, quindi, salvare le nostre radici, la nostra identità, il nostro
ambiente naturale e culturale: da lì ripartire per costruire il nostro sviluppo.
Per questo motivo Legambiente propone un
Disegno di Legge che abbia al centro il tema della bellezza, perché bellezza fosse in cima all’agenda politica del nuovo e delle nuove amministrazioni; e perché trovai le sue motivazioni in almeno due obiettivi principali che si vogliono conseguire.
1). La bellezza, senza dubbio, quale obiettivo imprescindibile e chiave fondamentale per capire come il nostro Paese possa ritrovare le idee e la forza per guardare con ottimismo al futuro. Cultura e bellezza sono infatti, un fattore decisivo su cui costruire il nostro sviluppo.
2). Il secondo obiettivo sta nella necessità di tenere assieme temi e questioni oggi affrontati in modo parcellizzato quando non contraddittorio. Occorre fare della qualità la chiave di ogni trasformazione nel territorio italiano. La cultura architettonica e ingegneristica, gli amministratori locali, persino Soprintendenze e provveditorati alle opere pubbliche, devono ottenere che ogni intervento diventi occasione per qualificare il territorio.
Solo così un Paese sarà capace di muovere intelligenze e attenzioni, investimenti, intorno a un’idea di paesaggio come valore aggiunto dello straordinario patrimonio di città e piccoli centri, di beni ambientali, storici e architettonici, artistici, di culture materiali e immateriali.
La sfida è quella di promuovere un
modello di sviluppo nuovo, alternativo a quello fondato sulla sola crescita edilizia che ha distrutto bellezza naturale e non ne ha sostanzialmente prodotta. Oggi più che mai, si deve invece guardare in un’altra direzione per innescare nei territori processi di trasformazione che puntino a rendere più belle, moderne e vivibili le città italiane, a migliorare la qualità della convivenza, del benessere individuale e collettivo e anche a muovere creatività, vitalità e diversità.