Gli effetti della
crisi nel settore edilizio hanno portato, a fine 2012, a perdere ben 360 mila posti di lavoro. E' quanto rilevato dall'Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni, presentato ieri dall'
ANCE, l'Associazione nazionale costruttori edili.

Anche il presidente dell'ANCE,
Paolo Buzzetti, ha lanciato un allarme: "la situazione è drammatica. La perdita occupazionale complessiva raggiunge circa 550mila unità".
Per l'ANCE, infatti, gli
investimenti caleranno anche nel 2013 e si perderanno ancora migliaia di posti di lavoro: "un dramma che si consuma nel silenzio", ha dichiarato Paolo Buzzetti. "Emerge con tutta evidenza il
rischio sociale a cui stiamo andando incontro".
I dati dell'
Osservatorio congiunturale avallano le tesi che addebitano alla crisi in atto il ridimensionamento degli investimenti nelle costruzioni, nettamente superiore rispetto a quello determinato dalla crisi degli anni Novanta. Quindi si prepara un difficile 2013 per tutto il settore delle
costruzioni, anche residenziali, nonostante ci sia una richiesta di circa 600mila abitazioni.
E' stato anche ribadito che i sacrifici degli italiani e le manovre del
Governo Monti non hanno ancora dato gli effetti sperati, poichè la contrazione del mercato edilizio è inasprita dalla restrizione creditizia, dai ritardati pagamenti, dell'allungamento dei tempi necessari per l'avvio dei provvedimenti contenuti nel cosiddetto
Decreto Sviluppo.
Ma il presidente dell'Ance è ancor più drastico: "Se siamo a questo punto non è un caso. Sono state fatte scelte che hanno portato l'edilizia a fermarsi. Si è pensato che per raggiungere obiettivi di pareggio di bilancio si potesse
fermare l'edilizia; e che l'edilizia non servisse alla ripresa del Paese. Altri Paesi in Europa hanno fatto scelte diverse, anticicliche. Non c'è niente di male a riconoscere di avere fatto degli errori. Ma è urgente farlo subito per ripartire".
"L'entità della caduta degli investimenti - avverte
Paolo Buzzetti - è simile a quella registrata nel 2009, ossia all'inizio della crisi". Dunque, "ci troviamo di fronte a una 'ricaduta del malato' che dimostra come le politiche adottate finora non abbiano sortito effetti positivi".
Arch. Maria Luisa Gottari