L'ultimo "Sondaggio congiunturale sul
mercato delle abitazioni in Italia" fa emergere la domanda costante degli italiani: è una situazione irreversibile? Le vicende politiche di questi gioni che influenza avranno sui prezzi delle case?

I dati emersi dall’
indagine trimestrale (condotta da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate) non fanno ben sperare.
Le agenzie imobiliari hanno risposto a domande sull’andamento delle compravendite e dei canoni d’affitto e sulle prospettive del settore.
Secondo l’indagine effettuata (per il 79,3% degli intervistati, su 1.515 partecipanti) rispetto al periodo ottobre-gennaio dello scorso anno, sono aumentati gli appartamenti in giacenza e diminuiti gli incarichi a vendere e ciò nonostante l’ulteriore
calo dei prezzi pari al 16%.
In ambito residenziale,
le case costano meno in tutto il territorio nazionale, a eccezione del Nord-Est, dove hanno mantenuto prezzi prevalentemente stabili.
Le offerte degli acquirenti si allontanano sempre di più dalle aspettative dei venditori e questo può essere uno dei motivi determinanti della crisi.
Grave, infatti, anche la situazione del numero e del valore dei
mutui accordati dalle banche, che ha raggiunto il minomo storico dal primo trimestre 2009.
L'ultimo sondaggio ha affrontato anche il
mercato delle locazioni ed è emerso che la crisi non ha risparmiato neppure questo settore: i canoni d’affitto continuano a scendere.
Con questi dati non c'è da avere grande ottimismo, ma sempre più insistente (e da più parti) viene la considrazione che, ormai, nell’arco di tempo dei prossimi due anni, ci sarà un’inversione di tendenza e quindi un miglioramento del mercato.
Eleonora Tamari