Simco, il sistema informativo avviato dal
CRESME per conoscere le dinamiche evolutive del
settore delle costruzioni, mette a disposizione la fornitura di analisi improntate ad un costante e progressivo affinamento e disaggregazione di dati.

Nell' approfondire la conoscenza del
mercato immobiliare, e analizzando i vari dati aggregati forniti dal sistema informativo, si rileva un andamento costante in aumento delle costruzioni in circa 146 diversi mercati nazionali (oltre il 90% del Pil mondiale).
La prima novità è costituita dallo spostamento dei più alti investimenti verso i
paesi asiatici, infatti, come evidenziato da
Antonio Mura nel suo articolo: "Nuovi mercati, nuove opportunità", risulta la
Cina la maggiore consumatrice del
cemento mondiale (oggi produce e consuma più della metà - 1,5 miliardi di tonnellate).
"Nel continente asiatico - espone Antonio Mura- sia il mercato residenziale che quello non residenziale hanno mostrato una espansione costante negli ultimi anni. E’ chiaro che se ad occidente la salute del mercato dipende fortemente dalle dinamiche demografiche e dalla capacità di rinnovare e qualificare il
patrimonio immobiliare esistente, in Africa e in molti paesi asiatici l’attuale congiuntura è regolata soprattutto dagli investimenti in infrastrutture, in quanto fattore trainante dello sviluppo nell’area, ma anche, nelle economie più mature, in quanto strumento straordinario di molti pacchetti anticrisi"
"In Occidente - continua Mura - la concomitanza dell’inversione del ciclo edilizio e della congiuntura economica ha determinato, tra il 2007 e il 2009, a veri e propri crolli degli investimenti; negli Stati Uniti, in Spagna, nel Regno Unito, ma anche in Italia e in Francia, riduzioni addirittura dell’ordine del 10-15% hanno riportato il mercato ai livelli di fine anni novanta. In Germania il 2008 chiude un triennio di espansione dell’edilizia e nel 2009, seppur in tono minore rispetto ad altri grandi paesi dell’area euro, il mercato ha ricominciato a contrarsi".
Così, se nel 2000 quasi l’80% degli investimenti in costruzioni mondiali si concentravano nei paesi di vecchia industrializzazione, oggi praticamente la metà riguardano
attività edilizia localizzata nei paesi in via di sviluppo, una quota che, secondo le previsioni del Cresme, nel 2016 avrà superato il 53%.
Questi dati certificano lo spostamento del baricentro del settore costruzioni in termini di crescita ed investimenti, verso le
nuove economie: in primis la Cina che diventa il primo mercato; a seguire le altre economie dell’Estremo Oriente come l’India e l’Indonesia; in crescita anche se in maniera instabile il Medio Oriente (a causa della crisi di Dubai); perfino l’Africa si sta muovendo rapidamente.
Secondo il Cresme, le
aziende italiane operanti nel settore dovranno necessariamente cogliere le opportunità delle nuove economie, perché in Italia si è avviato un nuovo ciclo che renderà impossibile la sopravvivenza di un panorama così vasto di imprese edilizie, di piccole dimensioni e non avviate alla concentrazione.
Stesse considerazioni di
Paolo Buzzetti, presidente di Federcostruzioni, che ha commentato: "A differenza che in Italia gli investimenti complessivi in costruzioni stanno crescendo soprattutto in determinate aree," ...ma oltre all’importanza crescente del
mercato asiatico, "anche l’interessante crescita prevista in aree a noi vicine come il
Nord Africa appare sicuramente un mercato dove creare condizioni più favorevoli al nostro sistema industriale", e quindi costituire ambiti dove cogliere opportunità.
Arch. Lorenzo Margiotta