Ancora una volta ci ritroviamo solo a esprimere dissensi, critiche, delusioni. E intanto l'operato governativo continua a varare decreti, leggi , norme e disposizioni che non tengono conto delle effettive esigenze del Paese.
Ancora una volta i governanti e gli esperti chiamati ad aiutarli, quindi il Consiglio dei Ministri con l'approvazione in esame preliminare dell'altro giorno del Decreto Legislativo di riordino degli Appalti Pubblici., continuano a non tenere conto delle osservazioni dei professionisti tecnici.
Eppure i laureati tecnici in Italia non sono pochi; addirittura si stima che - rispetto al resto dei paesi europei - siano addirittura troppi... ma non vengono mai ascoltati adeguatamente dalle istituzioni.
La Rete delle Professioni Tecniche boccia il recente operato governativo e lamenta addirittura la "scomparsa, nel nuovo Codice, di una parte specifica dedicata ai servizi di ingegneria e architettura".
"Un testo deludente: sembra tradire lo spirito della Legge delega sulla centralità della progettazione" - ha dichiarato Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
I servizi dei professionisti tecnici, infatti, risultano dispersi nelle varie pieghe del Codice; risulta scomparsa la limitazione all’appalto integrato; non c'è l'obbligatorietà del Decreto ministeriale n. 143 (cosiddetto “decreto parametri”) per la determinazione del corrispettivo da porre a base di gara; addirittura la cauzione diventa obbligatoria anche per la progettazione.
"Non si può considerare più marginale il lavoro autonomo – ha detto Zambrano". Ma intanto i politici al governo continuano a imbonirci con parole e frasi ad effetto: “C’è un sentiero coerente di trasformazione di questo Paese", "Occorre investire in competenze", "Il problema è come fare in modo che i lavoratori potenzino il proprio capitale umano".
Ing. Enzo Ritto